Dottore in Sacra Teologia – Cavaliere e Commendatore dei SS. Maurizio e Lazaro – Canonico onorario di Nizza Marittima

Un Parroco e uno storico per Frassineto

Nato a Casale Monferrato il 4 aprile 1771, figlio di Gioanni e Rosa Magrelli, dottore di Sacra Teologia
nominato dal Marchese Ottavio Maria Mossi di Morano per istromento 1° agosto rogato Vincenzo Comazzi
preso possesso il 4 novembre 1797 e nominato Vicario Generale dell’Arcivescovado di Milano nella Pieve di
Frassineto Po all’età di anni 26 e mesi sette il quale ricoprì detto impiego anche in qualità di delegato
apostolico per delegazione 14 agosto 1798 del Cardinal Gerdil e dell’Arcivescovo di Torino Luigi Duronzo del
Signore. Canonico onorario di Nizza Marittima. Cavaliere e Commendatore dei SS. Maurizio e Lazaro.
Toccò a questo giovane patrizio casalese, pieno d’ardore di portare a termine i lavori di ampliamento della
chiesa parrocchiale.
Appena fece ingresso nella sua nuova parrocchia, andò ada abitare per 16 mesi nella casa di Vincenzo
Manzoni. In questi mesi che soggiornò a casa del Manzoni, vendendo alcuni terreni prebendali sulle fini di
Ticineto e con una parte del proprio patrimonio terminò i lavori nella canonica con una spesa superiore alle
lire di Piemonte 6.000 somma ragguardevolissima per quei tempi (cit. archivio parrocchiale).
Senz’altro il Cervis fu un parroco che lasciò il segno nella storia di Frassineto, il suo amore per la storia, per
la cultura lo si respira sfogliando le memorie da lui tramandateci, ma soprattutto Frassineto con i suoi
privilegi e la gloriosa Parrocchia lo esaltavano. Tutto questo ha voluto tramandarci e riprendiamo quanto la
sua penna scrisse:”Entrato in questa canonica, mi presi cura di impiantare un archivio, che non era mai
esistito, e perciò, raccolte alcune carte che uniche superstiti, trovai al piano terreno della sacrestia umide,
semimarce e lacere, le organizzai alla meglio, e poscia non omisi cur e spese per procurarmiquelle che
trovavansi nelle mani di quelli, che forse concorsero nella dispersione, o almeno copie autentiche, o
semplici, le quali rappresentavano la venerabile antichità e prerogative di questa chiesa Collegiale e
Parrocchiale di S. Ambrogio, Diocesi di Milano”
Ancora Bernardino Cervis avvisa i posteri : “ … quanto tempo ho perso sui libri e su queste carte al lume di
candela sino a ora tarda e con la piuma in mano per far giungere a voi tutto il possibile “.
Già a quei tempi nonostante le grandi difficoltà, con i mezzi di trasporto, il nostro brillante parroco girava in
lungo e in largo l’Italia (Milano, Torino, Roma, Firenze, Venezia) per aggiornarsi culturalmente, lo troviamo
richiestissimo per i panegirici quaresimali anche a Lugano, Asti, Novara ecc.
La veneranda Compagnia del Santo Rosario, che allora possedeva molti terreni, con suo convocato 11
marzo 1798 e divenuta al contratto con l’architetto Bernardo Lombardi di Casale per ultimare i lavori della
Chiesa Parrocchiale, mediante la somma di Lire 9.000 da pagarsi due terzi nel 1799 e un terzo nel 1800.
Finita la Chiesa ol neo Prevosto pensò di abbellirla. Approfittando dell’opera del Cav. Vitoli, architetto
laureato in Campidoglio di Roma, che sopra intendeva alla costruzione di Villa Mossi affida ia fratelli
Argentero, capimastri deò paese, faceva bella la facciata monumentale, colle sue colonne a capitello
corinzio, i suoi obelischi, dipinti e trofei in bassorilievo; costruiva il castelo in legno delle 4 campane, la
grandiosa bussola ed orchestra, ove faceva trasportare e riparare l’organo.
Giacchè lavorava per Mons. Mossi il celeberrimo pittore Giuseppe Lavelli di Milano, s’accordò con lui per i
due affreschi laterali del presbiterio, rappresentanti uno sant’Ambrogio che ferma Teodosio alle porte
Duomo di Milano e l’altro San Carlo che porta la S. Eucarestia agli appestati del Lazzaretto milanese, e così
la Reggenza con 4.000 lire arricchì la chiesa di questi due capolavori.
Il Teologo Bernardino Cervis resse la parrocchia per ben 44 anni e morì nel 1840 nella sua Frassineto.